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«La nostra musica di chiesa è assai differente...». (Saggi, 8) XII, 266 pp.; 21 x 15 cm La dozzina di saggi raccolti nel presente volume osserva da più angolature un triplice oggetto: il mondo vasto e complesso della musica da chiesa italiana del secondo Settecento, all’indomani dell’enciclica Annus qui hunc («le eccellenti esecuzioni musicali che la gente del popolo può ascoltare ogni giorno nelle chiese», stando a Charles Burney); quella di Wolfgang Amadé Mozart, che in Italia scrisse poca musica da chiesa ma ne ascoltò moltissima e ne conservò a lungo la memoria e la lezione; infine, i loro rapporti reciproci, rapporti dinamici e complessi che vivono di tangenze e distanze, come dichiara la citazione mozartiana adottata come titolo. Viene così messa a tema una serie di questioni disparate, tutte essenziali alla composizione d’un quadro tanto complesso: questioni di contesto (produttivo, estetico ed esecutivo), stilistiche, morfologiche, di fortuna coeva, postuma e contemporanea, trattate con varietà di approccio, dall’indagine che attraversa ampie aree geografiche all’affondo che investe un singolo lavoro. Comune a ciascun contributo, così come all’affresco composito che ne risulta è un’impressione ineludibile: la ricchezza di quel processo di Kulturtransfer che da alcuni secoli aveva reso porosa la barriera geografica delle Alpi e che si rinnovò con meravigliosa efficacia nel dialogo tra Mozart, la musica da chiesa e l’oratorio italiani del suo tempo. Rosa Cafiero è ricercatrice confermata in Musicologia e Storia della musica (L-Art/07; 1993-), affidataria degli insegnamenti di Storia della musica e di Fondamenti della comunicazione musicale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha studiato pianoforte (Diploma 1989) e composizione al Conservatorio "San Pietro a Majella" di Napoli. Si è laureata in lettere classiche presso l'Università degli studi "Federico II" di Napoli (dicembre 1986), Dal 1988 al 1993 ha insegnato Storia della musica nei conservatori di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Bari, Salerno e Potenza. Dal 1997 al 2004 ha insegnato per affidamento Storia delle teorie musicali presso l'Università di Roma "Tor Vergata". Ha collaborato come Co-Advisor alle serie Monuments of Partimenti e Monuments of Solfeggi della Northwestern University (dirette da Robert Gjerdingen). Le sue pubblicazioni sono relative alla cultura musicale fra Settecento e Ottocento, con particolare attenzione alla storia delle teorie musicali, alla musica coreutica, all'editoria musicale e al collezionismo musicale (http://docenti.unicatt.it/ita/rosa_cafiero/). Raffaele Mellace si è laureato in Lettere a Milano, addottorato in Musicologia e Beni musicali e diplomato in oboe a Bologna. È professore associato di Musicologia e Storia dellamusica nell’Università di Genova e condirettore della rivista “Il Saggiatore musicale”. Studioso del teatro musicale e della musica da chiesa del Settecento, ha trattato questi temi in numerosi saggi in volumi e riviste di riferimento (tra cui “Mozart Studien”), voci dell’MGG Online (2016) e del Dizionario dell’opera (a c. di P. Gelli, Baldini & Castoldi, 1996), note di accompagnamento a CD, programmi di sala e tre libri: Johann Adolf Hasse (L’Epos, 2004, ed. tedesca rivista Ortus-Verlag, 2016), Johann Sebastian Bach. Le cantate, prefazione di Chr. Wolff (L’Epos 2012; “C.M. Martini International Award” 2013) e Il racconto della musica europea. Da Bach a Debussy (Carocci, 2017). Ha curato con C. Fertonani e C. Toscani La musica sacra nella Milano del Settecento (LED, 2014) e con C. Bacciagaluppi e G. Giovani, G. Sigismondo. Apoteosi della musica del Regno di Napoli (SEdM, 2016). Claudio Toscani è professore associato di Storia del melodramma e di Filologia musicale all’Università degli Studi di Milano. Ha compiuto gli studi musicali e musicologici presso i conservatori di Parma e Milano e la Hochschule für Musik und darstellende Kunst di Vienna. Laureatosi all’Università di Parma, ha conseguito il dottorato di ricerca in Musicologia presso l’Università di Bologna. Ha trascorso periodi di studio e ricerca all’Università di Chicago e alla Sorbona di Parigi. Ha preso parte a numerosi convegni musicologici internazionali e ha pubblicato saggi, principalmente sulla storia del teatro d’opera italiano del Sette e dell’Ottocento. Ha curato, tra le altre, l’edizione critica dei Capuleti e Montecchi di Bellini, della Fille du régiment di Donizetti, dello Stabat mater e del Prigionier superbo di Pergolesi; è membro dei comitati scientifici per l’edizione delle opere di Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Domenico Cimarosa e Giacomo Puccini. È direttore dell’Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Battista Pergolesi. Dal 2012 al 2018 è stato direttore della «Rivista Italiana di Musicologia». Dal 2018 è presidente della Società Italiana di Musicologia. |
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