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Sara Navarro Lalanda 254 pp.; 21 x 14,8 cm Maria Cristina di Borbone, principessa delle Due Sicilie (Palermo, 1806-Sainte-Adresse, 1878) ha svolto un ruolo significativo per la trasformazione culturale e sociale della Spagna nella prima metà del XIX secolo, in special modo nel campo musicale. Figlia di Francesco I delle Due Sicilie e dell’infanta di Spagna Maria Isabella di Borbone, educata a Palermo e a Napoli, sposò nel 1829 lo zio Ferdinando VII, re di Spagna. Qui ebbe la funzione di regina consorte, governatrice durante la malattia del re, e dopo la sua morte reggente per conto della figlia Isabella II in anni particolamente complessi a causa delle guerre carliste. Alla regina si deve la fondazione nel 1830 del Real Conservatorio de Música y Declamación María Cristina e la pubblicazione del Regio Decreto del 28 febbraio 1839, con il quale autorizzò l’associazionismo, promuovendo di fatto la diffusione di licei e società artistico-musicali. Il libro – fondato su una ricerca approfondita in numerosi archivi italiani e spagnoli – descrive le vicende delle istituzioni musicali spagnole nella prima metà dell’Ottocento, dalla musica di palazzo al Conservatorio, ai teatri, alle associazioni musicali, con lo sguardo rivolto all’assimilazione di diversi sistemi organizzativi culturali e alla creazione di reti di connessione tra le varie istituzioni. Uno spazio specifico è dedicato alla biblioteca musicale personale della regina e alle musiche a lei dedicate. La politica musicale della Regina risponde, da un lato, alla formazione umanistica italiana, riproducendo istituzioni come il Conservatorio e il Teatro Real e, dall’altro, porta alla sua progressiva integrazione nel costume spagnolo, con la riapertura, ad esempio, delle società economiche e politiche, che acquisiscono in questo periodo un maggior spessore artistico-culturale; azioni riconosciute dallo stesso popolo spagnolo che durante la guerra rispose con canti e inni, tessendo così il più grande proclama per la difesa del trono di Isabella II. Un nuovo scenario musicale andò a delinearsi attorno alla figura della Regina che assegnò a questa disciplina artistica un ruolo decisivo nel nuovo ordine sociale, trasformandola in un anello di congiunzione non solo con la corte ma anche con l’intera società e ponendo le basi per il futuro modello statale di cittadinanza musicale. Sara Navarro Lalanda Ricercatore in musica e coordinatore accademico del Máster Universitario in Pedagogía Musical presso l’Universidad Internacional de La Rioja, Spagna. Collabora inoltre con l’Università Europea di Roma e con il dipartimento di educazione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. In precedenza, ha collaborato con l’Universidad Autónoma de Madrid, l’Universidad Internacional de Valencia e l’Università degli Studi Guglielmo Marconi. Ha conseguito il PhD cum laude in musica con menzione europea all’Universidad Autónoma de Madrid. È laureata in Scienze della Storia della Musica e Scienze della Formazione Primaria in musica, Professore Superiore in Lenguaje Musical (Real Conservatorio Superior de Música de Madrid) e in Musicologia. La sua formazione accademica si è completata con Master e corsi relativi alla didattica musicale, alla biblioteconomia e alla comunicazione musicale. Le sue ricerche trattano la musica dal XVIII al XXI secolo secondo approcci pedagogici e storico-bibliografici. I suoi studi sono risultati di progetti di ricerca quali Solo Madrid es corte (2009-2011), De la música colonial a la música nacional (2011-2013) e Democracia en las escuelas como fundamento de una educación para la justicia social (2018-2021). |
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ISBN: 978-88-85780-17-0
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