Paolo Benedetto Bellinzani Dodici cantate per soprano e basso continuo a cura di Giovanni Bianco
(Musica Vocale da Camera, 10)
XXXVIII, 106 p.; 29,7 x 21 cm Introduzione e apparato critico in italiano e inglese
Paolo Benedetto Bellinzani (1682-1757) fu uno tra i più importati autori attivi nella prima metà del Settecento nei territori di confine dello Stato Pontificio. Già censore degl’Accademici Risorti di Ferrara nel 1718, il compositore fu insignito del titolo di Accademico Filarmonico di Bologna nel 1727. In qualità di maestro di cappella, Bellinzani ricoprì incarichi prestigiosi in importanti centri culturali quali la cattedrale di Santa Maria Annunziata di Udine (1715-1721), il Duomo di Pesaro (1724-1727) e la celebre Metropolitana di Urbino (1730-1733). Alcune delle sue opere sacre ebbero grande diffusione e per lunghi anni fecero parte dei repertori delle più celebri cappelle musicali del tempo. Il manoscritto delle Cantate a voce sola da camera rappresenta un unicum nella produzione di Bellinzani: si tratta del solo autografo che ritrae delle composizioni di genere profano, una raccolta di dodici cantate che sopravvivono nella sola fonte parigina.
Giovanni Bianco ha conseguito il diploma accademico di secondo livello in “Discipline storiche, critiche e analitiche della musica” presso il Conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno. Collaboratore scientifico della Fondazione Rossini di Pesaro, ha successivamente concentrato i suoi studi sulla figura di Paolo Benedetto Bellinzani entrando a far parte del progetto Paolo Benedetto Bellinzani, scoperta e rinascita di maestri e compositori del Settecento. Ha pubblicato saggi sulla cantata da camera settecentesca e collabora al progetto Clori-Archivio della cantata da camera per la schedatura delle fonti.
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