Pietro Terziani Dodici canzonette per soprano, chitarra e basso a cura di Giacomo Sciommeri
(Musica Vocale da Camera, 11)
L, 32 p.; 29,7 x 21 cm Introduzione e apparato critico in italiano e inglese
Pietro Terziani (1765-1831) fu maestro di cappella presso varie chiese romane (S. Giovanni in Laterano, Chiesa del Gesù, S. Ignazio di Loyola, San Silvestro in Capite), nonché membro dell’Accademia Filarmonica di Bologna e della Congregazione di S. Cecilia di Roma. Compositore assai apprezzato all’epoca (fra i suoi estimatori Fortunato Santini, Franz Sales Kandler, Pietro Alfieri e Giuseppe Trambusti), fu autore di vari oratori, opere, musica sacra e brani cameristici.
Le 12 canzonette della presente edizione costituiscono un esempio emblematico della produzione musicale destinata alle esecuzioni private della società borghese di fine XVIII e inizio XIX secolo. Particolarità dei brani riguarda l’organico: oltre al canto, le cui linee melodiche si snodano su frasi eleganti e moderne, e all’accompagnamento della chitarra, basato su semplici formule di arpeggio tardo-settecentesche, è presente una terza linea di basso non designata a uno specifico strumento. È possibile che sia destinata a un cembalo o un pianoforte che realizza il basso continuo, oppure a un violoncello che sorregge al basso la chitarra. I testi poetici delle canzonette sono tratti dalla seconda parte della Cicalata sul Fascino volgarmente detta jettatura (Napoli, 1787) di Nicola Valletta (1750-1814).
1. A Nice infedele (Vanne infedele addio) 2. La pesca (Leggiadra Galatea) 3. Il pretesto (Crudele mi chiami) 4. O sì, o no (Io far l’amore così) 5. La felicità (Qual farfalletta al lume) 6. L’indifferenza (Chi viver lieto brama) 7. La tomba (Sento già nel viver mio) 8. Barbara navicella (Sciolse le vele o Dio) 9. Lo strale di Clori (Una piaga che ho nel sen) 10. Nice lontana (Io spargo i sospiri) 11. L’affanno (L’acerba ed aspra pena) 12. Il sospiro (Ah sospiro mio)
L’introduzione riporta inoltre una dettagliata ricostruzione della biografia di Terziani, che corregge e integra le informazioni finora conosciute grazie al ritrovamento di documenti inediti (come l’atto di battesimo e altre fonti archivistiche).
Giacomo Sciommeri ha conseguito la laurea magistrale in "Musicologia e Beni musicali" e il dottorato di ricerca in "Beni culturali e Territorio" con una tesi in musicologia (Università di Roma Tor Vergata), nonché il diploma di II livello in “Discipline storiche, critiche, analitiche della musica” (Conservatorio S. Cecilia di Roma). I suoi studi si concentrano prevalentemente sulla musica vocale del XVII e XVIII secolo e in particolare sulla cantata da camera italiana. È membro del comitato scientifico dell'Istituto Italiano per la Storia della Musica, segretario del Centro Studi sulla Cantata Italiana, coordinatore del progetto internazionale "Clori. Archivio della cantata italiana" e redattore della rivista “Studi Musicali”. Ha insegnato “Storia della musica” presso il Conservatorio Umberto Giordano di Foggia e collabora come docente con la cattedra di "Metodologia della ricerca musicale" e con il Master MIDA dell'Università di Roma Tor Vergata. Per la SEdM ha curato le edizioni critiche di varie cantate di Carlo Francesco Cesarini e Johann David Heinichen, e di un duetto per due chitarre di Giacomo Antonio Monzino.
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